Il 10 dicembre 1846 a Hospental, nel cantone di Uri alle falde del Gottardo, muore il conte Federico Confalonieri. Nato a Milano il 6 ottobre 1785 da una famiglia nobile e devota all'Austria, fin da giovane appoggia l'ideale dell'Italia unita; ideale condiviso con la moglie Teresa Casati, da lui sposata nel 1806. Teresa, di dodici anni più giovane, colpisce il trentunenne conte per la sua mitezza, sensibilità, riservatezza. Si oppone, con il gruppo degli "Italici puri", al regime napoleonico e partecipa ai disordini che il 20 aprile 1814 portano al linciaggio di Giuseppe Prina, ministro delle finanze di Eugenio Beauharnais, vicerè d'Italia. Liberale e convinto che l'unità politica della penisola sia anche un obiettivo culturale, dà  vita, a partire dal 3 settembre 1818, con Luigi Porro Lambertenghi al Conciliatore. In meno di un anno il periodico " Conciliatore" diviene il punto di aggregazione di tutti coloro, non moltissimi (gli abbonati superano di poco i 200), che avversano il dominio austriaco in Italia. Vi collaborano i migliori nomi della intellighenzia milanese e lombarda: da Berchet, a Borsieri, a Visconti; Alessandro Manzoni,  non essendo un cuor di leone, preferisce rimanere in disparte, pur condividendone le opinioni letterarie e politico-culturali, se è vero che qualche anno dopo scriverà, con eccessiva retorica, a proposito dell'Italia: una d'arme di lingua d'altare, di memorie, di sangue, di cor Scoppiata nel 1821 un'insurrezione in Piemonte, Confalonieri, iscrittosi alla Carboneria, è  tra coloro che meditano e brigano per un'analoga azione a Milano. Viene arrestato il 13 dicembre dello stesso anno e condannato a morte. La pena, grazie all'intercessione della moglie Teresa che si precipita a Vienna ai piedi dell'imperatore, viene commutata poi nel carcere duro nella fortezza dello Spielberg, dove si ritrova tra gli altri con Silvio Pellico e Pietro Maroncelli.

Vanamente  Teresa, negli anni seguenti, lotta per una riduzione della pena,  rivolgendo suppliche continue  all'imperatore Francesco I° e  preparando anche  un fallimentare tentativo di fuga del marito. Spossata nel fisico e nel morale, dopo un decennio di sacrifici e tribolazioni, si spegne il 16 settembre 1830 ed a lei pensa Alessandro Manzoni nella creazione del personaggio di Ermengarda, la sventurata figlia del re  longobardo Desiderio nella tragedia Adelchi.

conte Federico Confalonieri.

Silvio Pellico, Pietro Maroncelli, Federico Confalonieri
sono condannati dal governo austriaco e
deportati insieme a molti altri patrioti a Brno
nella fortezza dello Spielberg